Cardo Bianco
Cardo Bianco
Pianta erbacea, perenne in natura e annuale in coltura, è affine al carciofo, anche se presenta un maggior sviluppo in altezza. Le foglie con il picciolo e le nervature, spesse e carnose, costituiscono il prodotto usato nell’alimentazione.
Predilige terreni freschi, fertili e profondi, di medio impasto e senza ristagni idrici, possibilmente con pH neutro.
Da aprile a luglio.
Necessita di notevoli quantità di concimi organici da interrare prima delle lavorazioni di fondo. Esigente in fatto di concime soprattutto in potassio da somministrare prima dell’affinamento delle zolle. Dopo il trapianto, somministrare per 2-3 volte, del nitrato localizzato in ogni buca.
Sulla fila: 50 cm
Tra le file: 100 cm
Si raccoglie in autunno.
Tra le malattie fungine teme il “mal bianco” e la peronospora; può essere colpito da marciume batterico e da maculatura anulare. Tra gli insetti, punteruolo, cassida, altica, nottua, afide e mosca del cardo.
Un mese prima della raccolta avvolgere le piante con un telo di plastica nero per favorire l’imbiancamento.
Ha proprietà tonico-digestive, diuretiche e stimola la secrezione biliare.
Conosciuto sin dai tempi dei Romani. Plinio, nella sua “Storia naturale” lo annoverava tra gli ortaggi pregiati. E’ un ingrediente essenziale nella “bagna cauda”.